Orient Fashion Quotes
L’Oriente è la memoria dei grandi viaggi. È la scoperta, la meraviglia, l’invenzione. L’Oriente per Gianfranco Ferré è somma di intelligenza e carnalità. I sensi vigili per cogliere certe impressioni, certi stordimenti sospesi tra voluttà e mistero, nell’apparizione improvvisa di colori abbaglianti che sono anche profumi. Odori di spezie e di frutta, penetranti e pungenti, intensi e rotondi. […] Da questo territorio fantastico che Roland Barthes definirebbe “laggiù”, Ferré deriva la propria alchimia in cui il passato si fonde con la cultura, la fantasia con il gusto spericolato, il senso tutto occidentale della moda con le fogge eterne e sapienti di un’eleganza che si esprime nella funzionalità. Dall’Oriente, con i suoi abiti dalla forme così purificate e sperimentate da essere immutabili, Gianfranco Ferré deriva il suo gusto sontuoso e la sua matrice forte. Ogni abito, per lui, è un progetto fatto di forme elementari che interpretate, mediate, riadattate, possono assumere una fisicità sempre diversa. Giusi Ferré
L’Oriente e l’Occidente non possono dunque essere presi qui come “realtà”, da avvicinare o da opporre storicamente, filosoficamente, culturalmente, politicamente. Non è che io guardi amorosamente verso un’essenza orientale; l’Oriente mi è indifferente, mi fornisce soltanto una riserva di tratti la cui messa in moto, il gioco inventato, mi permette di “accarezzare” l’idea di un sistema simbolico sconosciuto, interamente distaccato dal nostro. Ciò che può essere preso in considerazione pensando all’Oriente non sono altri simboli, un’altra metafisica, un’altra saggezza; piuttosto si tratta della possibilità di una differenza, di un mutamento, di una rivoluzione nella proprietà di sistemi simbolici. Roland Barthes
L’Oriente risplendeva, fino a qualche tempo fa, di rosso. Era, insomma, un’apoteosi di bandiere, di danzatori e danzatrici, severamente euforici, dai passi perfetti e le pupille immobili, apparentemente vuote, anemotive. Era, ancora, un continente verso il quale andare. Un esempio incarnato nel discorso quotidiano: Dove vai? Vado in Oriente. Dall’Oriente si tornava (e ancora adesso si torna) lieti di una nuova consapevolezza divisa fra l’oro delle pagode e gli stracci dei mendicanti. Quanto al resto, lì c’è il serpente cobra e molte altre specie di creature animali dal manto lucente e i denti aguzzi. I suoi abitanti, con un solo segno di pennello intinto nel nero della china, sanno dire un’intera vita. Fulvio Abbate
L’Oriente è stata una scelta fondativa e concettuale: ho trovato ispirazione per realizzare “l’abito abitabile” in alternativa a quello subordinato alle forme del corpo. L’abito è movimento, “vivibilità”. Nanni Strada
L’idea stessa di Est e Ovest oggi è tramontata. Quando ho prodotto il libro East Meets West, ho inteso sottolineare, con quel titolo, che le due polarità si erano fuse. Issey Miyake
Source: Gianfranco Ferré. Itinerario (a cura di) Giusi Ferré, Leonardo Arte, Milano 1999; Nanni Strada in www.pizzadigitale.it; Issey Miyake, Herve Chandes, Making Things, Scalo Publishers, Zurigo,1999. Ph. www.fondazionegianfrancoferre.com, Ferré A/I 1981.