Diana Vreeland e il fascino di una geisha

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“Quando andai in Giappone mi resi conto che un giorno in quel paese ci sarebbe stata un’incredibile rivoluzione femminile, perché per ora le donne fanno soltanto le casalinghe. Tuttavia una casa giapponese, come la mia piccola ex scuderia Albany, si può pulire in cinque minuti, quindi gestirla non è poi così complicato. Naturalmente c’è la cura dei fiori e tutto il resto, ma la moglie non ha niente da sbrigare dopo che suo marito è uscito di casa al mattino. Lui lavora tutto il giorno e poi va in una casa geisha, che equivale più o meno ad andare in un club. Parla d’affari con i suoi amici mentre le ragazze gli fanno vento. Queste non hanno occhi, né orecchie, non sanno, né vedono niente… sono geishe. Non si tratta di sesso, sapete… è una cosa completamente diversa. Tuttavia, quando gli uomini tornano a casa la loro giornata è conclusa e le mogli non hanno avuto nulla da fare… ma proprio nulla.

A Kyoto sono stata ospite della camera di commercio, quindi ogni sera cenavo in compagnia di uomini. Ci riunivamo sempre in una locanda e ci sedevamo sulla paglia ammassata sul pavimento. Fortunatamente ci stavo comodissima. Le geishe entrano e fanno un inchino agli uomini, poi svolazzano come farfalle intorno alla stanza per prendere posizione e inginocchiarsi. I loro movimenti non sono affatto veloci… tutto avviene molto tranquillamente. Ridono, parlano, e non ti senti strana a non sapere cosa stanno dicendo perché, qualunque cosa sia, è ricca di fascino… le loro voci, i loro volti.

Poi, non appena finita la cena, si allontanavano dagli uomini per mettersi in cerchio intorno a me. Chiedevo loro del trucco – con l’aiuto di un interprete, ovviamente – perché ero proprio curiosa di sapere che aspetto avesse la pelle dopo aver tolto quella roba pesante tenuta tutto il giorno sulla faccia. Chiedevo che tipo di trucco utilizzavano e dove lo prendevano… a dire il vero, uscì fuori che per lo più era della Revlon. Ma il punto è questo: le geishe erano affascinanti e divertenti anche per me, non solo per gli uomini.

«Perché queste ragazze mi affascinano così tanto?» chiesi a uno di loro. «Perché – mi rispose – la prima regola che viene insegnata a una geisha, a nove anni, è essere affascinante per le altre donne». Pensavo che noi in Occidente avremmo potuto imparare da loro. Tutte le ragazze del mondo dovrebbero avere una formazione da geisha.”

 

Source: Diana Vreeland (2012), D.V., Roma, Donzelli, pp. 47-48Ph. www.harpersbazaar.com.