ZoneModa_Vogue Italia_Future Concept Lab Project #03
ZoneModa_Vogue Italia_Future Concept Lab Project #03
10 Marzo 2014, ore 11.00
Sede Valgimigli
Via Santa Chiara 40
Rimini
Docenti: Federica Muzzarelli, Fabriano Fabbri
Vogue Talents: L’abbigliamento e l’Italian Factor
Terzo appuntamento per il progetto Zone Moda, Vogue Italia e Future Concept Lab, questa volta dedicato ad una delle figure emergenti del panorama moda italiano: Massimo Giorgetti.
Durante l’incontro si proseguirà il viaggio alla scoperta dell’Italian Factor, per evidenziare questo caso di successo nato dall’incontro tra stile e industria.
Moderano l’incontro Paolo Ferrarini e Federico Chiara.
A CONVERSATION WITH MASSIMO GIORGETTI
Carta d’identità: romagnolo classe 1977, designer finalista a “Who is on Next?” nell’edizione 2010, eterno e instancabile curioso. Un indizio? Nel nome del proprio brand – giunto oggi a sei anni d’età – si nascondono le sue stesse iniziali. Ma è fin troppo facile indovinare quando si tratta di Massimo Giorgetti, direttore creativo e fondatore di MSGM, nonché riconfermata rivelazione nella moda italiana degli ultimi anni, a cui riconosciamo il merito di aver introdotto e diffuso in Italia un nuovo stile: il contemporary. Le collezioni MSGM – dallo scorso settembre in passerella a Milano – giocano da sempre con estrema maestria, impastando la rete agli archivi, l’arte ai social media, la musica ai ricordi: convergenze e connessioni che diventano il segno più esplicito della correttezza dei tempi. A SpazioZoneModa, lo scorso 10 marzo 2014, Giorgetti ha incontrato gli studenti in occasione del terzo appuntamento firmato Vogue Talents e Future Concept Lab, consegnando loro consigli preziosi. O forse, dovremmo dire “cool”.
D. La tua formazione è avvenuta direttamente sul campo: prima come venditore, poi come consulente creativo. Cambieresti qualcosa del tuo percorso? E quali consigli daresti, oggi, a un giovane designer che vuole entrare in questo mondo?
R. Non cambierei assolutamente un passo di quello che ho fatto: l’essere partito da una dimensione di vendita diretta, prima come commesso, poi lavorando in showroom, è stata davvero una scuola per me, che mi ha formato su più e diversi livelli. Ed è proprio questo il consiglio che darei: invece di cercare lo stage a Londra o a Parigi, trascorrere almeno una stagione come venditore, per imparare a cogliere ciò che vogliono o non vogliono i propri clienti, per capire il perché si acquista un capo piuttosto che un altro. In più, essere stato commesso in un momento bellissimo, a metà anni Novanta, m’inorgoglisce davvero: la moda stava esplodendo, Tom Ford era da Gucci, Prada stava diventando Prada, numerosi nuovi designer stavano pian piano emergendo; all’epoca non si conosceva la parola crisi e tantomeno esisteva il fast-fashion: non c’era Zara, non c’era Topshop, se uno cercava una cosa carina, colorata e a buon prezzo, si doveva accontentare di Benetton.
Leggi l’intervista completa: ITA_A conversation with Massimo Giorgetti – a cura di Sara Spolaore, studentessa del Corso di laurea triennale in Culture e Tecniche della Moda
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Vogue Talents: Clothing and the Italian Factor
Third meeting for the project Zone Moda, Vogue Italy and Future Concept Lab, this time dedicated to one of the leading figures of Italian fashion scene: Massimo Giorgetti.
During the meeting, it will continue the journey to discover the Italian Factor, to highlight this success story born from the encounter between style and industry.
Moderating the meeting Paolo Ferrarini and Federico Chiara.
A CONVERSATION WITH MASSIMO GIORGETTI
ID: he’s romagnolo and was born in 1977, he was a finalist designer at “Who is on Next?” in 2010 and he’s an eternal and tireless curious. A clue? The name of his brand – created in 2009 – hides his initials. But it is too easy to guess when the answer is Massimo Giorgetti, the creative director and founder of MSGM, the revelation label of Italian fashion in the last few years. He has been able to introduce and spread a new and unique style in Italy: the “contemporary” style. MSGM collections – presented in the fashion week calendar since September 2013 – play with an extreme mastery, mixing and matching web and archives, art and social media, music and memory: convergences and connections that become the most explicit sign of time accuracy. At Zone Moda, last 10 March, Giorgetti met the students on the occasion of the third appointment with Vogue Talents and Future Concept Lab, giving precious – or maybe we’d say “cool” – suggestions to them:
Q: Your training has directly occurred in the field: first as a salesman, then as a creative consultant. Would you change something in your past? And which suggestion would you give to a young designer who wants to enter in this world?
A: I wouldn’t absolutely change any step I made: starting from the retail, first in a shop, then in a showroom, has really been a school that built my competences. That’s exactly what I’d suggest: don’t kill yourself looking for an internship in London or in Paris, but work as a sales assistant for at least one season, and learn what clients really want and what they don’t want, why they buy a garment rather than another. Then, being a sales assistant in the middle of the 90s was exciting! Fashion – as we know it today – was literally exploding: Tom Ford was working for Gucci, Prada was becoming Prada and lots of new designers were slowly emerging. Crisis and fast-fashion were unknown words: there were no Zara, H&M or Topshop. If you were looking for something nice, coloured and cheap you could only go to Benetton’s.
Read the full interview: ENG_A conversation with Massimo Giorgetti – by Sara Spolaore, Bachelor Degree Course in Fashion Cultures and Techniques student