ZoneModa Journal – 2 La cultura della moda italiana – made in Italy

EDITORIALE – LETTER FROM THE EDITOR
Maria Giuseppina Muzzarelli

Indice
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Editoriale
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Il secondo numero di “ZoneModa Journal” esce un po’ in ritardo rispetto ai nostri programmi.
La rivista si ripromette di essere annuale (il primo numero è del 2009) ma compatibilmente.
La compatibilità ha allungato i tempi e variato alcuni aspetti organizzativi. I cambiamenti
sono previsti e fi siologici. Invariata la consapevolezza dell’utilità di una rivista scientifi ca sulla moda in italiano e in inglese come strumento per comunicare in dimensione globale fra addetti agli studi: comunicare quello che stiamo facendo o i risultati di rifl essioni in corso.

Uno strumento per mantenere rapporti e allacciarne di nuovi, per presentarci come gruppo riminese aperto a collaborazioni, pronto al confronto con altre realtà interessate alla moda.
Si tratta di una rivista fatta materialmente, redazionalmente intendo dire, dalle stesse persone che lavorano con gli studenti e che scrivono di moda in una continuità che costa sacrifi cio e che ci impedisce di ispiegare al meglio il potenziale di questo strumento di comunicazione. Diciamo che entra a far parte del nostro lavoro universitario pur senza essere riconosciuto come tale.

Ma lo facciamo, con l’aiuto della nostra struttura di riferimento (ringrazio il prof. Giovanni Matteucci, presidente del corso di laurea in “Culture e tecniche della moda” e il presidente di Unirimini, dott. Luciano Chicchi per il sostegno) nella convinzione che la diffi coltà della moda a rispettare rigidi confi ni (di competenze, geografi ci, di genere e così via) sia parte costitutiva e vitalissima del fenomeno. Così, quello che personalmente o collettivamente studiamo, quello che insegniamo ai nostri allievi e di cui parliamo con operatori del settore scivola e si rispecchia nelle pagine della rivista pronto a diffondersi dovunque o comunque là dove i nostri lettori ed estimatori vorranno far conoscere il nostro lavoro.

Un lavoro artigianale, fatto, orgogliosamente non lo nego, con le nostre mani e con le nostre forze in sintonia, direi, con quello che incarna e ha fissato il concetto e il valore del “fatto in Italia”, tema di questo secondo numero: una connessione fra cura e ingegno che rappresenta il valore dell’impegno produttivo e insieme la felicità del fare.

Per il terzo numero, che vorremmo dedicare al nesso “moda e pop/popolare” stiamo pensando al web come sistema di diffusione e abbiamo in mente altri mutamenti. Cambiare per andare avanti, per adeguarci a situazioni in evoluzione e al tempo stesso cambiare per restare fedeli all’idea originaria: crescere insieme, chi insegna, chi studia nelle sedi universitarie, chi opera nelle aziende, nelle redazioni o nei mille luoghi di produzione e diffusione della moda, per accumulare sempre più energie intorno a questo fenomeno che ha contribuito e contribuisce a defi nire la nostra identità (lo voglio ricordare con forza nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia e nel 60° della “nascita uffi ciale “ della moda italiana) oltre che a pareggiare la bilancia dei pagamenti.

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The second issue of “Zone Moda Journal” will come out a bit later than our usual schedule. The review is going to be annual (the fi rst issue is from 2009), but it is still subject to various circumstances. For this reason its editing work has taken more time and some organizational features have also changed.

Changes happen. What has not changed, however, is the awareness of the importance of a scientific review about fashion, both in Italian and in English, as a tool to encourage a global communication between experts: reporting what we are doing or the results of our ongoing refl ections. Also a tool to keep relationships and to start new ones, to introduce ourselves as a group from Rimini open to collaboration and ready to confront with other fashion insiders.

“Zone Moda Journal” is designed and produced by the same people who work with fashion students and write about fashion, always trying hard to keep a continuity, in spite of the diffi culties of fully tapping the potential of this communication tool. Let us say that the review is part of our university work, without being
acknowledged as such. But we keep doing it with the help of our reference structure (thanks to Professor Giovanni Matteucci, President of the Bachelor Degree Course in “Fashion Cultures and Techniques” ZoneModa id.5 ultimo.indd 7 31/08/11 13:25 8 and the President of Unirimini Dr. Luciano Chicchi for his support) in the belief that the diffi culties that fashion fi nds in moving within strict boundaries (in matters of skills, geography, gender, and so on) are considered part and parcel of the entire phenomenon.

So, what we study individually and as a group, what we teach students and talk about with other experts, fi nds its way towards our review, ready to be spread all over, or at least, where our readers and estimators will want to disseminate our work. A craftwork made proudly with our hands and strengths, in line with the concept and the values of the “Made in Italy”, the topic of this second issue: a connection between care and talent that represent the value of commitment in production and happiness in doing.

For the third issue, which we would like to dedicate to the “fashion/pop” link, we are thinking about using the web as a dissemination system, as well as some other changes.
Changing in order to move on, adapting to evolving situations and, at the same time, remaining faithful to the original idea: growing up together, teachers, students, people working in companies, in editorial offices, or in the million places of production and circulation of fashion, gathering increasing momentum and energies around this phenomenon that concurs and has concurred to defi ne our identity, this year when we celebrate the 150th Anniversary of our Unity and the 60th offi cial birthday of Italian fashion.

ZoneModa

 

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