Alice Gazzi aka alicechecuce

Alice ha dei bellissimi capelli neri.
Da piccola si avvicina ad ago e filo insieme alla nonna, che crea per lei costumi di carnevale partendo da abiti usati e ritagli di tessuto: un vecchio vestito da sposa, qualche nastro, dei pezzi di tulle ed ecco una splendida fatina.
Le sue creazioni nascono da un libero progetto mentale, sviluppato direttamente con le mani senza il passaggio su carta. Nessuno schizzo preparatorio precede il trasformarsi dei tessuti in abiti ed accessori; la conformazione materica e plastica dei materiali è la principale fonte di ispirazione delle sue creazioni.

“Normalmente adatto le forme al materiale che ho. Se uso il tessuto degli ombrelli, per esempio, progetterò delle mantelle con cappucci a punta, mantenendo la forma appuntita dell’oggetto di partenza e seguendo lo scheletro originale.”

Quando le ho chiesto quale fossero i pezzi da lei progettati che più la rappresentassero, mi ha inviato queste foto.


“Le felpe sono un po’ me, il mio mondo. Il progetto è solo mentale, non disegno, realizzo subito con le stoffe.”

Attualmente sta lavorando ad un progetto basato sul riciclo di materiali appartenenti ad oggetti ormai inutilizzabili che rinasceranno sotto un altro aspetto. “Sto cercando di fare cose nuove con materiali che hanno in principio una funzione, e ne andrebbero a prendere un’altra”.
La sua raccolta di ombrelli rotti, per esempio, farà nascere mantelline antipioggia ed altri indumenti impermeabili, riadattando il materiale esistente all’estro creativo del momento e alle suggestioni che di volta in volta l’oggetto suggerisce.
Il concetto “usa e getta” del fast fashion viene così sostituito da un nuovo concetto di slow fashion basato sul riutilizzo e su una creatività spontanea, libera ed intelligente.

Alice vive a San Gregorio nelle Alpi e potete trovarla qui: http://www.alicechecuce.com/

Martina De Nale