[Writing for Fashion] NONSENSE (IN THE) MOODS

NONSENSE(INTHE)MOODS

Didi e Gogo stanno aspettando su una strada di campagna. Stanno aspettando Godot. Non vi è nulla sulla scena, solo un albero (della magia?) dietro ai due personaggi che regola la concezione temporale attraverso la caduta delle foglie che indica il passare dei giorni. Ma Godot non appare mai sulla scena, e nulla si sa sul suo conto. Attraverso i loro discorsi (sconnessi e superficiali) inerenti argomenti futili e banali emerge il nonsenso della vita umana. L’immagine, inotre, vuole ricordare al fruitore dell’elemento “magia” dettato dai colori vaporosi e tenui, la prevalenza dell’azzurro e del satellite che, dall’alto, scruta le nostre vicissitudini terrene.Aspettando Godot (in Francese “En Attendant Godot” ed in Inglese “Waiting for Godot”) è la più famosa opera teatrale di Samuel Beckett.

Tra i molteplici significati attribuiti al sostantivo magia è interessante il figurativo “capacità di ammaliare, capacità di affascinare”. Ad una prima occhiata sembra, onestamente, che il campo dell’incanto non sia così facilmente esplorabile dalle passerelle e che sia più comodo lasciare a canuti stregoni e barbuti fattucchieri il rapporto con questa misteriosa e coinvolgente arte. Proprio l’arte tuttavia potrebbe risultare l’area di collegamento che la moda sfrutterà durante le collezioni future: passerelle che riportano atmosfere fatate, incantate, fantastiche. I FW1314 moods inaugurano un filone dedicato a un momento di follia, un’uscita dal percorso costretto dell’ordinario, un tracciato che ci porta al nonsenso. Alcune le interpretazioni possibili dell’albero della magia: il ramo del re-classic utilizza classici rivisti con la sovrapposizione di tecniche moderne; i materiali lavorano su grane e lavature mentre le forme si fanno fluide, confortevoli ma avvolgenti, i decori possono diventare eccessivi con voluti richiami allo stile rococò. Il secondo ramo, quello della natura, torna a viverla nel modo più sano e ne coglie la magica essenza. Le materie magmatiche ottengono aspetti gassosi; tocchi di colore inaspettati donano una cornice diversa ma fredda allo stile outdoor. La magia e la moda possono, dunque, collaborare? Il classico, che permane, dà sicurezza al consumatore. L’incanto, che lo contamina ed attualizza, ne accentua il carattere. Anche perché, a questo mondo, la quantità (dicotomica) bellezza-magia usufruibile non è mai sufficiente.

Andrea Calesella per Writing For Fashion | SpazioZoneModa