Recobot: nuove voci dall’Africa

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“Mi chiamo Evelyn e sono nata ad Accra, nel Ghana. La passione per la moda è nata scoprendo il modo con cui erano fatti i vestiti: ho scucito tutti i vestiti europei che erano in casa, miei o di mia madre. Ero curiosa soprattutto di vedere come erano fatte le pences, molto utilizzate nella moda europea, poco nel modo di cucire africano: quella piccola cucitura può essere usata per rendere più elegante un vestito. Ho iniziato allora a sperimentare questa scoperta, realizzando abiti con pences nei posti più inusuali.”

Cari amici lettori, sono fermamente convinta che ognuno di voi consideri l’abito non solamente come un involucro per coprirsi dal freddo (anche se mentre vi scrivo fuori sta quasi nevicando) ma come una sorta di ‘protesi’ del nostro essere. L’abito dice tutto di noi, chi siamo, da dove proveniamo, in cosa crediamo. Questo, Evelyn lo sa benissimo. Per lei la moda è cultura e tradizione, modi di pensare che si riflettono nella tecnica e nel design.
Il suo lavoro sperimentale nasce come confronto tra il modo di ‘fare abiti’ europeo ed africano. Ognuno di noi crede di sapere perfettamente cosa sia la moda africana, pochi di noi lo sanno realmente.
Sono passati molti anni da quando Evelyn ha cucito il suo primo vestito ed il suo sogno di diventare stilista, di dare un contributo importante alla moda africana ed etica si è finalmente coronato. Nel frattempo ha studiato modellismo in Africa ed in Italia.
Mensuro è la collezione primavera – estate 2010. Rispecchia fortemente il carettere ibrido della stilista, è un mix giocoso di forme e colori, elementi africani ed europei, libera creatività ed esperienza sartoriale. Nella lingua di Evelyn Mensuro significa “Non avere paura”. Non abbiate paura di sentirvi liberi, di esprimervi (perchè no) attraverso l’abbigliamento. Liberi da ogni forma di costrizione sociale e liberi da ogni costrizione legata all’ abbigliamento. Indossate abiti dalle linee leggere, sciolte, morbide, tessuti comodi quali lino e cotone proprio come le donne africane fanno. Basta pesantezza e costrizione!
Molto originali e curiosi sono i nomi dati ad ogni capo della collezione, nomi che esprimono positività: Friends, Love, Yes! I can! (vi ricorda vagamente il motto di un altro personaggio con origini africane?), Promise, Believe, Revolving, Felice, Relax, Naomi. Dare un nome ad un abito lo elegge a diventare quasi un essere animato, un amico di cui fidarsi, non credete?

L’ispirazione per la collezione Mensuro attinge alla tradizione della donne Ashanti che indossano due strati di tessuto: uno strato inferiore avvolto attorno al corpo ed uno strato superiore colorato ed ornato che lascia il braccio destro libero di muoversi.
Molto importante è il contributo dato alla moda etica: questa primavera Recobot ha partecipato ad una sfilata di ‘Ricerca e cooperazione’ , organizzazione a favore dei paesi del sud del mondo. La sfilata è un evento satellite legato all’iniziativa ‘Ambasciatori per la moda etica’ , evento che promuove una moda non legata a canoni di bellezza stereotipati ed una particolare attenzione al tema della sostenibilità ambientale.
Altra iniziativa legata al marchio è: Scegli il tessuto. Recobot offre la possibilità di scegliere la stoffa ed il colore con cui personallizare l’abito, naturalmente senza avere paura! Le parole d’ordne sono: creatività, libertà e contaminazione.
Possibilità di acquistare abiti ed accessori online: recobot.it

Via peoplestyle.it, altamoda.it, recobot.it

Chiara Caroli