Ipse dixit – Gabriella Bartoli e Paolo Bonaiuto
“[…] Nel caso in cui una configurazione (dall’oggetto di moda all’intera figura umana) si presenti fortemente incongruente in un determinato contesto, venendo a contraddire le aspettative, puo’ comparire il contrasto: esso ci appare nella forma di un’accentuazione delle peculiarità per cui quella configurazione appare incongruente. E’ stato chiarito che si tratta, in simili casi, di un contrasto successivo, fra l’immagine percettiva attuale e lo schema mentale che vi corrisponde.”
[di Gabriella Bartoli e Paolo Bonaiuto, tratto dal saggio: Percezione degli oggetti di moda, figura umana e vissuto di eleganza, in: a cura di Pio E. Ricci Bitti, Roberto Caterina, Moda. Relazioni sociali e comunicazione, Zanichelli]
Nella pubblicità di moda, il processo cognitivo del contrasto è molto amato ed utilizzato, tanto che ormai ci siamo quasi “abituati” a questi speciali inneschi del non-ordinario. E’ interessante notare come questa capacità di portarci fuori dagli schemi mentali comuni si adatti perfettamente a veicolare le qualità degli oggetti di moda, in modo efficace e spesso anche altamente artistico. E’ sicuramente il caso di Alexandra Zaharova e Ilia Plotnikov, duo fotografico di successo fondatore dello studio creativo russo Doberman Studio, che di queste provocazioni percettive ne ha fatto la propria cifra stilistica.
Un polpo che stringe ai suoi tentacoli un orologio (dal marchio ben in vista) è un caso di contrasto che gioca sul mettere in relazione oggetti di mondi lontani… A quale scopo? Semplice. Mentre sorridiamo per la divertente situazione proposta, mentre godiamo della bellezza di uno scatto di maestria professionale, ecco già attivata in noi l’idea di un orologio così unico e desiderabile che anche un vivente dell’acqua marina se ne vuole appropriare. Un polpo fashion-victim ci parla dunque di questo orologio come di un vero tesoro. Il gioco è fatto!
in alto: Sea treasures by Doberman Studio
Susanna Bartolini