Culture, memorie, attualità: il “Moto a Luogo” di Stella Jean

Di Arianna Sabatino – Studente Culture & Tecniche della Moda

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«L’identità di ogni migrante appartiene alla storia personale di ogni famiglia. Tuttavia sembra che molti di noi abbiano una memoria corta»: con queste parole si apre il video di introduzione alla sfilata P/E 2016 di Stella Jean, accolta dalla Milano Fashion Week e intitolata Moto a Luogo.

Una vera e propria riflessione sul tema della migrazione che, dopo le immagini audiovisive, comincia gradualmente a prendere corpo sulle note di Ave Cesaria di Stromae, la canzone-tributo alla diva Cesaria Evora, migrante-icona per eccellenza. Un viaggio che parte dall’Italia – qui rappresentata attraverso la sua sartorialità – e che prosegue per gli approdi cardinali dell’esodo italiano: il Sudamerica, con le sue balze carioca multicolore, i volant di rafia sulle pianelle, gli ampi gonnelloni che evocano le monumentali signore di Bahia, le stampe dipinte a mano che raffigurano le marce migratorie di famiglie e relativi fardelli. E ancora: il caratteristico porte-enfant che diventa mantella, i grandi colli ricamati, casacche rigate e gonne ad anfora annodate da cinture di andina memoria. Poi gli Stati Uniti e l’inevitabile sogno americano, concretizzato nella rivisitazione del bomber ivy league e nelle camicie da cowboy, con ruches rubate al selvaggio West. Infine Londra, ultima tappa, individuabile nel trench, rivestito di stampe etniche, e nelle camicie da uomo bacchettate in stile Savile Row, con un parallelismo tra due condizioni tanto lontane quanto vicine: la vecchia generazione, che varcava  il vaglio di Ellis Island per mezzo di barche, e la nuova, quella caratterizzata dall’uso di voli low-cost con destinazione Gatewick.

Diversi stile e culture sono mixati tra loro, ma nessun particolare è lasciato al caso: dalle visiere in carta riciclata realizzate a mano dall’artigiano di Haiti Moro Baruk alle bag conciate in Etiopia con tessuti del Burkina Faso, fino ai bijoux in plexiglass impreziositi da applicazioni in fer forgé dei fabbri di Croix-des-Bouquets. Non mancano nemmeno i costumi da bagno – sia interi che due pezzi – che la designer italo-haitiana decide di portare in passerella, attingendo direttamente dagli anni Sessanta. Pertanto, per la prossima stagione, alla donna di Stella Jean non dovranno mancare due requisiti essenziali, tutt’altro che materialistici: memoria e intelligenza. Perché, come dichiara anche la stessa stilista, «ogni volta che prendiamo la distanza dalla storia perdiamo noi stessi».


Source: www.quotidiano.net, www.theoldnow.it, www.lastampa.it, www.pianetadonna.it, www.donnamoderna.com,www.mffashion.com;

Ph. credits: www.luz.it, www.fashionmagazine.it, www.donnamoderna.com.