Cool Hunting: i 5 sensi nella moda – Barbara Silvestri

Per iniziare la mia ricerca sui 5 sensi nella moda ho deciso innanzitutto di focalizzarmi su un periodo temporale preciso. Gli anni che ho voluto prendere in considerazione sono nel periodo dal 2016 al 2019, in quanto mi sembrava più interessante ricercare questi trend in un periodo recente. Per spiegare meglio la mia ricerca parlerò di ogni senso singolarmente.

– Senso della vista: per quanto riguarda la vista, è il senso più scontato nel mondo della moda. Infatti l’approccio visivo ad un capo è il primo che abbiamo, e anche in un moodboard, composto di fotografie e quindi di oggetti visivi, era difficile trovare qualcosa di speciale. Ho deciso così di cercare qualcosa che coinvolgesse la vista e che quindi ci giocasse, e ho trovato il riflesso e l’effetto specchio. Ho così creato un moodboard con degli abiti di Tom Ford, Balmain e Swillinger (Spring/summer 2019), abbinandoli con il riflesso in altri ambiti, come l’architettura (La casa riflettente) e l’arte (Infinity Mirrors di Kusama.)

– Senso del tatto: il tatto nella moda è legato alla sensazione che proviamo sulla nostra pelle grazie ai tessuti e alla loro consistenza e texture. Per il tatto ho quindi deciso di focalizzarmi su qualcosa che rimandasse in modo diretto alla pelle e alla carnalità del corpo. Ho deciso così di ispirarmi alla tematica del bondage, in particolare al’utilizzo della corda sia nei capi di abbigliamento che nell’atto del legare, per rievocare una sensazione di tatto decisa. Gli abiti scelti appartengono a Versace Atelier, Paula Raia,Yiqing Yi (Spring/summer 2018) e sono abbinati a immagini sul bondage di tipo artistico.

– Senso dell’olfatto: questo è il senso più difficile da individuare nella moda, in quanto un capo d’abbigliamento difficilmente ha o evoca un odore distinto. Ho scelto come punto di partenza la bottiglia del profumo “Classique” di Jean Paul Gaultier, una bottiglietta unica con un profumo diventato ad oggi iconico. Infatti, oramai, quando vedo un corsetto lo associo automaticamente alla bottiglietta del profumo e alla sua fragranza intensa. Ho così inserito dei capi che sottolineano il corsetto e la sua struttura, quindi capi di Jean Paul Gaultier, Dior e Viktor e Rolf (Spring/summer 2017) abbinati a dettagli e foto vintage di corsetteria.

– Senso dell’udito: per questo senso le possibilità erano maggiori rispetto al tatto e all’olfatto. Ho deciso di concentrarmi su capi con dettagli e decorazioni che rimandassero ai suoni della natura. In particolare ho trovato interessante l’uso degli insetti in Dior e Chanel dell’onda del mare in Ajkmadullina (Spring/summer 2016). Sia gli insetti che le onde del mare producono suoni distinti, suoni che vegono rievocati dai capi e che sono stati abbinati nel moodboard a immagini di onde, nidi d’ape, l’onda di Hokusai. Il bracciale bangle con la medesima onda è del brand di gioielli  Èvocateur.

– Senso del gusto: la ricerca per questo senso è stata decisamente la più lunga. Il cibo e I sapori non sono spesso rappresentati nella moda, di conseguenza la ricerca è stata molto complessa. Partendo da un abito di Schiaparelli in cui è rappresentata un’aragosta sono riuscita a creare un moodboard legato ai sapori estivi e mediterranei, dove troviamo rappresentati stampe di frutta nella gonna di Antonoff, i limoni tipici del sud Italia di Dolce e Gabbana, decorazioni di frutti di mare. I capi scelti sono quindi di Antonoff, Schiaparelli, Dolce e Gabbana (Spring/summer 2016) abbinati a frutta fresca e a un piatto di frutti di mare e limone che rievoca i dettagli dei capi e il mood estivo.

 

Barbara Silvestri