Cool Hunting: discovering the senses – Emanuela Bagoi

Moodboard “Cool Hunting: discovering the senses”

La ricerca pone l’attenzione sui cinque sensi di cui siamo dotati come esseri umani. Siamo in grado di distinguere sapori, suoni, colori, morbidezza ma anche di avvertire fastidio o altre sgradevoli sensazioni. Ecco, le sensazioni. Dalla radice del senso. Dove fra l’altro ho volutamente evitato di seguire una sola annata/stagione.

Il primo moodboard parla della Vista, dove il concepimento è stato istintivo e veloce: Alexander McQueen qui occupa tutta l’immagine visiva di sensi spesso fastidiosi, insidiosi, macabri forse ma soprattutto persuasivi: le stampe e le trame create in occasione della sfilata SS 2010 mi danno proprio questa sensazione, spesso irritante ma tremendamente coinvolgente e affascinante.

Il secondo moodboard riguarda il senso del Tatto, dove tutto richiama alla lisciatura del metallo e alle sensazioni venali di trame estremamente curve, arricciate, elettriche e studiate in modo ingegneristico. Tutto torna al sentire con mano il piacere di superfici splendenti, lisce e curvilinee ma anche increspate nel dorato di una sfilata di haute couture di Christian Dior firmata da John Galliano e che riporta allo splendore la ricchezza dell’oro d’Egitto e di un’antica maestranza che ci affascina completamente e che ricorda tanto il toccare con mano le catacombe dei faraoni: avete presente? È una sensazione tattile magica e irripetibile.

Il terzo moodboard è dell’Olfatto. Ah, il mio preferito! Marilyn Monroe in quella fotografia usata per la campagna pubblicitaria dello storico eau de perfume Chanel no. 5 è divina nel vero senso della parola: il gesto che compie rappresenta l’idea della sinfonia olfattiva di quel profumo, tutta un’eleganza femminile così unica ed erotica da invogliare a liberarsi la mente e abbandonarsi agli odori. Il profumo di donna è un sogno eccitante e non c’è nemmeno bisogno di accennare al profumo, perché viene naturale pensare a donne e fiori, a sirene e oceani. Un past e present su come la comunicazione di un profumo è cambiata: in nessun caso il profumo si vede, ma si sospetta, si odora nella memoria e ci fa sognare.

Il quarto moodboard è il Gusto. Ecco, anche questo deliziosamente mio. Ho inserito i frame di una pubblicità che amo alla follia: cioccolato, liquore e ciliegia che vengono assaporati lentamente. Il gusto prende forma nella nostra lingua e il nostro senso riconosce perfettamente i gusti che stanno insieme ma che ci colpiscono uno alla volta, con tenerezza, calore e senso afrodisiaco. Oppure il gusto della carne cruda: ah, odioso e solo a pensarci mi gira la testa. E il waffle? Quella foto realizzata da Chloe Wise mi fa venire subito in mente il gusto caldo e mieloso di cui è composta la sua ricetta. Vogliamo parlare dell’acido del limone, agrume tanto amato dalla Sicilia di Dolce&Gabbana? Non credo ce ne sia bisogno.

L’ultimo moodboard riguarda l’Udito. È stato il più difficile ma l’ho voluto dividere in due parti. Il primo riguarda una casa di moda che ammiro con orgoglio, il brand Iris Van Herpen che nella sua sfilata “Couture Seijaku” trasforma in moda il suono, o meglio le onde sonore. Il risultato? Abiti spettacolari che sembrano scolpiti dal vento e se ne può sentire il suono se ci fosse silenzio attorno a noi. Puoi sentire persino le squame ritirarsi, ripetersi e annullarsi. Mentre la seconda parte è dedicato al progetto artistico di Nick Cave “Vestiti sonori” del 2010, che assomigliano a soffi di vento, suoni di foreste e tuoni d’un temporale.