Un tuffo nel passato
di Giulia Fucile
Rossetto sbavato. Fili di perle. Scarpe troppo grandi per un piedino così piccolo. Era bello guardare il mondo da lassù, da quei centimetri di tacco rubati curiosando nell’armadio della mamma. Curiosa sì, amante dell’ignoto ed ancor più del “dimenticato”.
Scrigni sconfinati nel fondo di un vecchio comò, lontani dalle luci del palcoscenico dove ormai l’eterna protagonista indiscussa è la novità, divorata ogni volta dalla sua stessa essenza, la fugacità. Memorie chiuse da lucchetti sigillati già da troppo tempo.
Il tempo. Cancella tracce, storie, sfuma quello che è stato ma dona anche bagliore, romanticismo alle “vecchie” cose. Così quella bambina che adorava rovistare tra i vestiti della mamma ora ha allargato i suoi confini, cercando nuovi cassetti da aprire. Rincorre il profumo dell’usato, del vissuto, l’essenza del vintage.
Acquista bijoux, abiti, cappelli sognando che in quei fili d’oro e seta si celino emozionanti storie. Un valido pozzo da cui attingere veri tesori è sicuramente il Vintage Selection, manifestazione fiorentina che si tiene ogni sei mesi, a gennaio e luglio, presso la Stazione Leopolda di Firenze e dove non solo si può toccare ed acquistare pezzi che hanno fatto la storia della moda, ma si ha anche la possibilità di vedere mostre,esposizioni, partecipare a workshop con notevoli personalità del fashion system e prendere parte a simpatici concorsi come quello di Miss e Mister Vintage.
Guardo mia madre in una vecchia foto di Parigi: jeans strettissimi, tracolla Gucci, camicia bon ton e ballerine superflat. Impressionante, potrei essere io. Revival. Generazioni che si scontrano, talvolta non si comprendono, sono in realtà vicine, unite dalla ciclicità della moda.
Sempre più persone oggi preferiscono immergersi in tempi lontani, scappare da questi ritmi incalzanti ed angoscianti, desiderando anni remoti dove i bambini giocavano a nascondino e le bambine non avevano ancora una personal shopper. Ognuno ha una sua età dell’oro.
Purtroppo la realtà non è così simile a un film di Woody Allen, non tutti abbiamo a disposizione un’auto
che ci trasporti magicamente negli anni ’20 o nella Belle Epoque.
In mancanza della magia e di una macchina che mi conduca da Marie Antoinette per vivere tra merletti, macarons, parrucche, paniers e finti nei, illusa di poter vivere con la mia Rose Bertin una nuova epoca di merletti, mi tufferò nel passato partecipando sicuramente al prossimo Vintage Selection, inebriandomi di ricordi, esperienze vissute, essenze passate.