SEMINARIO FASHION STYLING 2021 GRUPPO 5

SEMINARIO FASHION STYLING 2021

GRUPPO 5

 

PARTECIPANTI:

Alessia Brancatelli
Asia Worek
Carmen della Monica
Cecilia Fangareggi
Cecilia Ricci
Irene Panno

 

PROFILO INSTAGRAM: @sheer_core_


Per quanto riguarda la scelta dei diversi outfit, abbiamo deciso di far in modo che il trend da noi scelto, quello delle trasparenze, portasse avanti l’immagine di una donna forte e indipendente, ma che allo stesso tempo mostrasse le diverse sfaccettature di quest’ultima. Per questo motivo questo racconto si sviluppa nell’arco temporale di una giornata, affinché le trasparenze possano essere rappresentazione di ribellione, eleganza, ma anche rottura con il bello stereotipato. Dal pizzo al tie-dye fino alle forme geometriche abbracciamo le diverse modalità con cui un mood può essere narrato.
Per il nostro shooting ci siamo ispirate alle atmosfere ribelli presenti negli anni ’70 del punk, ma rivisitati con uno sguardo più moderno e minimalista, presente soprattutto nei look e nelle location. Ciò che vogliamo comunicare è un momento di riposo dopo un incessante divertimento, visibile ad esempio nel trucco colato.
Il focus principale del makeup è sugli occhi. Smokey eyes e abbondante matita nera ci hanno aiutato a rendere lo sguardo penetrante ed intenso. Per le labbra abbiamo usato colori nude accompagnati anche da sfumature leggermente più scure, senza sfociare in un look dark.
I capelli restano molto naturali con effetto spettinato e ribelle, lasciati sciolti o raccolti in una coda bassa e morbida, per dare l’idea del look un po’ trasandato.
Sfruttando gli ambienti domestici come location, abbiamo tentato di ricreare l’atmosfera del rientro a casa dopo una serata all’insegna dei festeggiamenti, quando ancora ti gira la testa e a stento riesci a reggerti in piedi. Alcuni effetti leggermente mossi delle foto sono stati scelti appositamente per dare l’idea di una vista offuscata, per trasmettere a chi osserva un senso di stordimento.
Per la realizzazione degli scatti il nostro fotografo di riferimento è stato Helmut Newton. Fotografo tedesco naturalizzato australiano, è divenuto famoso in particolare per i suoi studi sul nudo femminile. Nato a Berlino nel 1920 e proveniente da una famiglia di origine ebraica, Newton ha un primo impatto molto forte con le donne e la sensualità: a soli 8 anni, il fratello lo porta nel quartiere a luci rosse della città, un luogo che potrebbe aver plasmato per sempre il suo stile negli anni a venire. Dopo pochi anni riesce finalmente ad acquistare la sua prima macchina fotografica e a 20 anni scappa dalla Germania per fuggire alle persecuzioni fasciste, passando dapprima per Parigi, Montecarlo e approdando infine a Los Angeles.
È in questa città che il suo personaggio esploderà e le sue fotografie, che sono un misto tra la fotografia glamour e quella boudoir, raggiungeranno una fama globale. Attorno a lui si crea un’aura di mistero e sregolatezza che sa rapire il pubblico, finché negli anni ’60 i suoi ritratti, da sempre di stampo erotico, scuotono l’opinione pubblica affrontando tabù mai toccati prima: vouyerismo, omosessualità e persino sadomasochismo.
Nelle sue foto troviamo tutti accessori dal carattere fetish, come tacchi vertiginosi, calze trasparenti, guanti, pellicce, biancheria intima. Gli abiti, in Newton, sono una cornice della nudità femminile: servono a esaltarla, lasciando intravedere il corpo delle modelle. Svestono più di quanto non vestano. Non sono il fine ultimo, come ci si aspetterebbe da un fotografo di moda, ma un mezzo.
Inoltre, le sue modelle sono lontanissime dalle ingenue ragazzine dei servizi di moda. Incutono timore, perché smaliziate, peccaminose, forse criminali. I soggetti delle sue fotografie sono donne caratterizzate da eleganza mista a lussuria, sia che si tratti di un nudo o di un soggetto totalmente vestito, che sedute attraverso un semplice sguardo o una posa.