Pamplemousse_Le Strutture della Moda

[slideshow]Locandina PamplemousseEntra in un’aula gremita di studenti, Angela Moles, madrina del brand Pamplemousse (frutto del felice sodalizio professionale con Giuliano Galletti) ora orgogliosa ideatrice di Universal Market, il marchio nato dalla sua esperienza trentennale nella moda vantando collaborazioni trasversali dal teatro d’avanguardia alla musica. Eppure le sue prime parole sono “Mi sentirei a mio agio seduta lì in mezzo a voi”, riconoscendosi subito nell’entusiasmo degli studenti che le stanno davanti, seduti anche per terra, con gli appunti alla mano e gli occhi vivaci e incuriositi rivolti verso i manichini che esibiscono tre giacche Universal Market dal taglio impeccabile (due femminili, una maschile, tutte reinterpretazioni della marsina). Angela Moles esordisce senza filtri: è partita con mezzi scarsi, senza una preparazione tecnica già avviata (viene da un percorso di studi nel campo amministrativo) consolidata però nel tempo grazie alle infinite sperimentazioni nel suo primo laboratorio artigianale, alla ricerca spasmodica di nuovi stimoli. Il suo primo negozio lo apre in una strada secondaria della Bologna anni ’80, il suo laboratorio conta appena 18mq. Le inevitabili difficoltà che la accompagnano in questa fase di start-up diventano subito occasione per forzare i propri limiti, assecondando una passione che ormai si è prepotentemente imposta in modo irreversibile e lasciando che il clima di fermento culturale e rivoluzione della Bologna di quegli anni ci metta del suo. E i risultati non tardano ad arrivare, dato che gli acquirenti aumentano al punto tale da rendere necessario riorganizzare tutto il punto vendita e trasferirlo in via Milazzo.

Il percorso che conduce all’affermazione dello stile di Angela Moles è il racconto della progettualità che un creativo deve necessariamente imparare ad applicare a se stesso, non solo per portare alla luce la sua identità nel senso più autentico del termine, ma anche per guadagnarsi con fatica quel valore che segue immediatamente la riconoscibilità di una cifra stilistica: la credibilità.

“È importante avere una storia, venire da qualche luogo”, scrive sul suo sito (universal-market.com), ma oggi Angela Moles ci spiega anche quanto possa essere insidioso, a volte, lasciare che quel “luogo” ci imprigioni. Universal Market nasce proprio da questa esigenza: prendere coscienza della propria personalità, di ciò che ci distingue, ma lasciare anche che questa stessa personalità si apra a prospettive più ampie, universali appunto. A farle da guida sono le riflessioni sui “non luoghi” di Marc Augé o i “Frammenti di un insegnamento sconosciuto” scritto da Uspenskij (generalmente attribuito a Gurdjieff), così come le influenze della moda orientale e del suo rigore strutturale che in lei si fondono con le suggestioni anni ’50 (silhouette che esaltano il punto vita, il vero “punto di forza” della donna) e gli accostamenti di colore a cui la moda minimalista di quegli anni non sembra ancora essere abituata.

I non-luoghi diventano letteralmente vetrina privilegiata (punti vendita aperti negli aeroporti, vicino alle stazioni, l’atelier di Milano è addirittura in un seminterrato) e messaggi cifrati per chi, lo stile di Angela Moles, lo riconosce, lo legge inconsciamente come proprio, senza bisogno di tante mediazioni. Universal Market si costruisce così sugli elementi che ricorrono nelle esplorazioni trasversali della sua ideatrice, persino nelle piccole ossessioni, passando attraverso alcune esperienze più concettuali legate al riuso e alla reinterpretazione di modelli d’altri tempi. Ne è un esempio-icona la marsina che Zucchero indossa per l’album “Chocabek” e che, in realtà, ha una storia ben più lunga: la collaborazione con l’artista nasce con l’album “Miserere”, occasione in cui Angela Moles ridisegna il look di Fornaciari in una soluzione estetica vincente, dal sapore vintage, mistico e originalissimo; la marsina arriva per “Fly”, non per l’album ma per il tour (prima ancora che diventi anche la “divisa” dei Coldplay di “Viva la vida”) e si rivela un vero e proprio capo cult, tanto da renderlo protagonista del look dell’album successivo. Da ricordare sono anche le collaborazioni per la costumistica per il teatro sperimentale di Santarcangelo. Da brava interprete della postmodernità, Angela Moles intraprende percorsi diversi, costringe la moda a misurarsi con linguaggi alternativi e “come un deejay” (dice ironicamente agli studenti di ZoneModa) archivia le tracce per il suo prossimo mix, per il suo prezioso archivio di citazioni.

Uno sguardo vigile, però, è sempre rivolto alla funzionalità e alla gratificazione dei suoi clienti. Nascono così le più recenti iniziative per il web (“Benvenuti nel vostro armadio” e “Ali di donna”) che dalla pagina Facebook del brand raccolgono immagini e suggestioni regalate dagli appassionati di Universal Market per costruire la storia del brand e il suo presente da una prospettiva insolita, intima e personale.

L’unico rimpianto di Angela: “Avrei fatto un corso da modellista”, dice, una competenza che ancora sente come limite alla sua capacità di progettare. La sua soddisfazione: essere stata in grado di captare i segnali al momento giusto, quei segnali che mi hanno spinta a indirizzare i miei sforzi verso la mia autentica passione per la moda.

Marianna Balducci [redazione SpazioZoneModa]

Foto e Social Networking di Chiara Marziani, Celeste  Priore [redazione SpazioZoneModa]

Università di Bologna / Polo di Rimini / Facoltà di Lettere e Filosofia / ZoneModa

Corso di laurea triennale in Culture e tecniche della Moda
Insegnamento: Teorie e tecniche della comunicazione di massa / docente: Antonella Mascio

Corso di laurea Magistrale in Moda
Insegnamento: Fotografia e cultura visuale per la moda / docente: Federica Muzzarelli

Rimini, Giovedì 27 Ottobre 2011, ore 11.00

Presso la sede universitaria Valgimigli, via Santa Chiara 40

Le Strutture della Moda _ Incontro con Angela Moles

La storia di questo marchio inizia col nome di Pamplemousse grazie al sodalizio artistico e
imprenditoriale tra Angela Moles e Giuliano Galletti che, nel 1981, aprono un piccolo atelier
nella Bologna underground di Via Avesella, “una strada sconosciuta e poco frequentata, allora
chinatown e punk street della città”.
Seguendo un percorso evolutivo comune al marchio e gli ideatori, le ossessioni stilistiche
di Angela Moles, come la fascinazione per il rigore orientale e per le linee anni ’50, sfociano
poi nel brand Universal Market, realtà forte di un’esperienza trentennale nella moda e nella
ricerca artistica che ha portato anche a collaborazioni col mondo dello spettacolo, come quella
con Zucchero, iniziata nel 1993 con i costumi per l’album Miserere.

Sito Web: universal-market.com

Interverrà la stilista Angela Moles, creatrice della griffe di prêt-à-porter Universal Market.

L’incontro è aperto al pubblico.

Locandina Pamplemousse e live blogging di Ilaria Picardi [redazione SpazioZoneModa]