Omologazioni alternative

di Marilena Carbone

Underground, sottoterra, come il luogo da cui sembra essere partita la più fitta rete di movimenti contro culturali. Siamo negli anni ’60 e la cultura underground è fatta di giovani che vogliono vivere nuove esperienze, fisiche e mentali, è fatta di giovani alternativi che si dedicano all’arte, alla musica e alla politica con un approccio diverso.

Siamo nell’epoca in cui esplode la cultura hippie, in cui è così alternativo e controcorrente essere un figlio dei fiori, vestirsi da bohémien, munirsi di chitarra e distendersi su un prato cantando di pace e amore!

Ma da quando l’alternativo è di moda, tutto è così omologamente alternativo (o alternativamente omologato!) e tutto sembra essere dove non dovrebbe; le giacche nere di pelle non sono più così punk come una volta, borchie e spuntoni ornano e ricoprono fino all’ estremo scarpe e accessori chic, teschi e personaggi macabri non spaventano più, la kefiah è stata sottratta al mondo arabo e i jeans strappati valgono più di quelli intatti!

Tutti vogliamo essere diversi eppure tutti finiamo con l’assomigliarci in questa diversità! Tutti vogliamo essere unici e crediamo di riuscirci, possiamo mixare più stili o seguirne uno solo, il mercato del fashion offre tutto ciò che si può desiderare e si può osare e osare ancora, possiamo distinguerci come e quando vogliamo… poi entriamo noi stessi in negozio e ne usciamo “finalmente diversi”!

Le immagini provengono da http://www.hm.com/it/  e sono della collezione pre-fall 2012/2013.