COME CAMBIANO LE ESIGENZE DELLE AZIENDE DI MODA. L’esperienza di Between Design Research. – lezione speciale con Sabrina Damassa
PH Leandro Palanghi
Università di Bologna / Campus di Rimini / Scuola di Lettere e Beni Culturali / Dipartimento di Scienze per la qualità della Vita / ZoneModa
Corso in Culture e Tecniche della Moda – www.moda.unibo.it
Insegnamento: Processi e Metodi della Produzione di Moda / docente: prof.ssa S.Segre Reinach
ZoneModa spaziozonemoda.wordpress.com
ZoneModa WebCell youtube.com/zonemodawebchannel
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Rimini, 24 novembre 2014 ore 13.00
Presso la sede universitaria Valgimigli. Aula2, Via S.Chiara, 40
COME CAMBIANO LE ESIGENZE DELLE AZIENDE DI MODA.
L’esperienza di Between Design Research.
Lezione speciale con Sabrina Damassa
REPORT – Between Design Research
L’incontro speciale con Sabrina Damassa ha permesso di sfatare uno dei luoghi comuni più radicati nell’immaginario moda, ovvero quello che vede lo stilista come figura solitaria, genio introverso rinchiuso nel proprio atelier.
Tale deformante cliché oggi non potrebbe mai trovare conferma effettiva dal momento che le richieste di mercato, differenziate a loro volta da cultura a cultura, necessitano la compresenza di una fitta rete di figure professionali. Lo stilista non è solo, ma affiancato da un team creativo e dal supporto di differenti ma sempre più fondamentali ruoli, sia tecnici (modellisti, prototipisti, sarti), sia manageriali. Basti pensare allo specialista di tessuti e maglieria, il quale non per forza possiede capacità manuali per creare, ma è in grado di selezionare i materiali più idonei per realizzare l’idea stilistica del designer grazie a una spiccata sensibilità tattile e a una conoscenza qualitativa del tessuto, ovvero grazie a un’esperienza raggiunta nel tempo e sul campo, proprio all’interno degli storici archivi tessili che costellano il nostro territorio, fonti tesoriere dell’internazionalmente celebrato made in Italy.
Ma basti pensare anche al product manager, figura spesso meno nota, forse perché più difficile da definire, in quanto mediatore delle esigenze dello stilista dall’ideazione alla creazione fino alla produzione, tanto da poter cambiare le sorti di un intero campionario. Persino il merchandiser fino a 10 anni fa, in Italia, non veniva nemmeno citato, in quanto professione pensata peculiare al mercato americano, ma ad oggi ormai indispensabile in ogni grande azienda di moda per analizzare le vendite, tradurre le necessità dei mercati in numeri e fornire quindi agli altri attori del sistema una struttura di dati in cui muoversi.
Al retail merchandiser e al collection merchandiser, segue il visual merchandiser, il quale si occupa della presentazione dei capi, proponendo idee circa come devono essere esposti negli store e nelle vetrine; è un lavoro tanto tecnico, quanto creativo, svolto a stretto contatto con architetti e progettisti. Continuando poi la rassegna circa i cambiamenti delle figure professionali nella moda, Sabrina Damassa fa riferimentso infine all’art director, che sovrintende e supervisione l’intera immagine di una griffe, e al press officer, figura rintracciabile sia in agenzie di PR e comunicazione sia in uffici stampa interni alle aziende, a cui aspetta l’organizzazione di eventi, sfilate e redazionali, assieme al controllo e al mantenimento dei contatti con la stampa online e offline.
Alle tante categorie di prodotti di moda corrispondono quindi altrettanto numerosi ruoli professionali all’interno di ogni luxury brand. Questo è riscontrabile semplicemente visitando le pagine del sito di head hunting Between Design Research (http://www.betweenresearch.com/), ovvero la società di consulenza, ricerca e selezione di stilisti e professionisti che si rivolge esclusivamente alle aziende di moda, abbigliamento e accessori, fondata dalla stessa Sabrina Damassa ed Elisabetta Berla nel 1999.
L’ospite, dopo aver presentato la caleidoscopica situazione lavorativa specifica al fashion system, ha distribuito consigli utili agli studenti ZoneModa su come costruire un CV perfetto: non attenersi strettamente al rigido e piatto modello europeo, presentare un cv sintetico, chiaro e preciso, costruirsi un profilo LinkedIn, inserire il proprio contatto skype e i tempi di disponibilità, non millantare le proprie competenze, soprattutto linguistiche e informatiche. Suggerimenti da applicare e conservare con cura, poiché distribuiti da chi seleziona curricula ogni giorno, cercando sempre di capire a fondo la risorsa, quindi considerandone tanto le competenze quanto gli aspetti caratteriali, al fine di indirizzare coerentemente il candidato verso la posizione più idonea, tra clienti del lusso a aziende fast fashion. Invia il tuo cv e in bocca al lupo!