BENVENUTI ALLA CORTE DI SISSI – PRINCIPESSA RUSCAROLA

31_tramani_collezione_2014

Eccola lì Sissi, seminuda sul letto della sua camera circondata da oggetti raccolti per anni e conservati come in un’immaginifica wunderkammer, appesi, accatastati, nascosti, catalogati, custoditi in piccoli e grandi scatole. Tutto parla di lei: il suo cucchiaino dell’asilo, una vecchia audiocassetta di suo padre, una cartolina calcinata dal sole, comprata durante una vacanza, una bottiglia del profumo usato dalla nonna, quello che rimane di uno zoccolo in legno trovato su una spiaggia…

Ogni cosa per Sissi porta con sé una memoria, un ricordo, e lei, qui, non vuole abiti in tessuto – ché interferirebbero mandando segnali altri -, ma piuttosto vuole l’abito della sua casa/camera/nido, l’abito dei suoi oggetti coi loro ben definiti e rassicuranti significati.

La sua vita è una perenne ricerca d’oggetti, di ninnoli e materiali che la catturino, la leghino a sé, le comunichino un loro proprio valore, che mantengano sempre una loro forma specifica ai suoi occhi; oggetti che successivamente potranno assurgere a nuova vita come novelli ready-made, nella trasfigurazione dell’Artista.

È così che 33.000 spugnette da cucina, dal profilo globulare e dai colori accesi, infilate in fili da pesca, creano collane attorcigliate, appese al soffitto o stese a terra. Come radici aeree e superficiali di una pianta epifita, entro le quali l’Artista sembra fornire il sostegno col proprio corpo fisico, vengono esposte a New York nel 2006. Oppure è così che i resti di un uccellino morto sono ricomposti e riassemblati, trovando il loro nuovo luogo in una gabbietta metallica stagnata da Sissi a costituire un più attraente esoscheletro in forma d’orecchino. Sempre presente il tema dell’intreccio, come se le nostre storie legate a dei fili, a dei cordoni ancestrali, ci riconducessero qui e ora a scoprire qualcosa, ad assistere ad una epifania.

Questo è un po’ quello che a noi studenti è stato richiesto per la partecipazione al workshop TRAMANI, coordinato dall’artista bolognese Sissi: ricercare dei materiali che ci colpissero per un qualche motivo e che potessero essere intrecciati a creare o decorare un abito. Ognuno di noi ha interpretato il lavoro in modo personale… come a descrivere il proprio corpo con una nuova pelle, un nuovo involucro: Françoise ha trapuntato la superficie dell’abito con intrecci di plastica, suturati grossolanamente con filo evidente; Elena e Paolo hanno annodato delle trecce con ritagli di stoffa che, allacciate a trama larga, vanno tra loro a creare una gibbosità che abbraccia il tronco; Greta ha composto metà abito con una tenda a trama larga e intrecciato negli spazi fili e cordoncini, mentre Debora ha cucito l’abito con tappetini e tovagliette di plastica fiorite, facendoli percorrere da una sorta di ragnatela; Piruz ha interpretato in modo personale i volumi dell’abito e imbottito le geometrie con cannucce da bibita, Sonia recuperato i suoi vecchi ricami incompiuti per poi ri-assemblarli come fossero rose con radici aeree; infine, Mariafrancesca ha drappeggiato l’abito con fascette a elettricista che congiungono in modo sofferto la forma alla sua struttura. Sono questi i nostri sette abiti-nido della collezione TRAMANI 2014 feat. Sissi.

di Paolo Francini