Intrecciando il passato con il presente: la rinascita dell’uncinetto – Silvia Mangiavacca
L’uncinetto, un’affascinante arte tessile la cui storia si snoda attraverso i secoli, è molto più di un semplice passatempo. È una tecnica che, con l’ausilio di uno strumento a forma di bastoncino fornito di un piccolo uncino all’estremità, permette di trasformare un filo qualunque in un intricato tessuto di creatività.
Nato per scopi pratici come la creazione di reti da pesca e vestiti, l’uncinetto ha superato le sue umili origini, trasformandosi in una forma d’arte vera e propria. Oggi, nell’era moderna, l’uncinetto è diventato un mezzo di espressione artistica nel mondo dell’abbigliamento, dove la creatività si intreccia con il filo, dando vita a opere uniche e affascinanti.
La storia millenaria e diffusione nel mondo dell’uncinetto
Con un uncinetto e un semplice filato di lana, cotone oppure acrilico, è possibile plasmare un universo di capi d’abbigliamento e accessori, dal calore avvolgente di una coperta ai dettagli eleganti di una borsa o di una sciarpa. Cappelli, maglioni, top estivi, costumi da bagno, sottobicchieri, centritavola e persino peluche prendono vita tra le mani di chi pratica questa tecnica.
L’origine dell’uncinetto è sfortunatamente avvolta nel mistero, si tratta infatti di una trama antica che si perde nei meandri del tempo a causa dell’utilizzo di fibre organiche che si sono degradate nel corso degli anni. Le testimonianze dei secoli passati sono poche, ma emerge un berretto di lana risalente a circa 3100 anni fa, rinvenuto nella penisola dello Jutland, divisa tra Germania e Danimarca. Questo antico manufatto è stato realizzato con una tecnica simile all’uncinetto, suggerendo quindi che la tecnica si sia evoluta e rivoluzionata col passare dei secoli.
Mentre alcune teorie suggeriscono che l’uncinetto abbia avuto origine nei territori arabi come l’Egitto o persino in Cina, ciò che è certo è la sua diffusione in tutto il mondo. Dalle bambole cinesi ai cappelli turchi, dai mantelli scozzesi ai copricapi tribali in Africa e Sud America, l’uncinetto ha intessuto storie diverse e colorate in ogni angolo del pianeta.
Il XIX secolo vede l’uncinetto fiorire in Europa, diventando un’arte raffinata e di tendenza. Vengono pubblicati e diffusi libri e riviste dedicati a questa tecnica, in cui vengono descritti schemi e pattern, e in cui viene introdotto per la prima volta il termine “uncinetto”.
In Italia questa tecnica giunge inizialmente all’interno dei convegni, dove veniva praticata dalle suore per arricchire e decorare gli oggetti sacri e di culto, ma ben presto l’uncinetto si diffonde in tutte le abitazioni, più in particolare in Sicilia e nel resto del Sud Italia. L’uncinetto diventa una tradizione, un passaggio di conoscenza e di know-how tra generazioni di donne abili nel lavoro, ma diventa anche parte integrante della vita quotidiana. Le opere tipiche della lavorazione all’uncinetto in Italia sono lenzuola, tovaglie e capi d’abbigliamento caratterizzati da disegni geometrici, fiori stilizzati e pizzi intricati.
Il risveglio della pratica nella moda e nel fai da te
Negli ultimi anni l’uncinetto sta vivendo una rinascita straordinaria, infatti numerosi brand di moda stanno inserendo l’uncinetto nelle loro collezioni, offrendo capi pregiati e artigianali che fondono la tradizione con l’estetica moderna.
Nonostante la grandissima influenza dei marchi del lusso, il revival dell’uncinetto è dovuto soprattutto dalla potenza dei social media. Ora più che mai risulta semplicissimo reperire schemi e tutorial per realizzare qualsiasi prodotto di cui si possa aver bisogno. Grazie a social come YouTube e TikTok, i giovani hanno trovato nell’uncinetto un mezzo di espressione personale e realizzazione, nonché un passatempo accessibile e poco costoso. La comunità online offre un luogo dove gli appassionati possono condividere il loro lavoro, discutere di progetti e trovare nuove idee.
Una pratica creativa e sostenibile
L’uncinetto non è solo un’arte antica, ma si rivela anche una pratica sorprendentemente sostenibile, offrendo una strada verso uno stile di vita più ecologico e rispettoso dell’ambiente.
Una delle sue caratteristiche distintive è infatti la possibilità di utilizzare filati provenienti dal riciclo o dal riutilizzo di materiali esistenti. Vecchi capi di abbigliamento, filati avanzati da progetti precedenti, maglioni logori o persino sacchetti di plastica possono essere trasformati in opere d’arte nuove e affascinanti.
La pratica dell’uncinetto consente anche una grande personalizzazione degli oggetti: creare capi su misura e unici riduce la probabilità che vengano gettati a causa di cambiamenti di tendenza o misure standard non adeguate.
Inoltre, nel mondo frenetico del fast fashion, l’uncinetto abbraccia i principi della slow fashion, ossia della moda deliberatamente lenta, che si rifà alla tradizione e si interessa alla sostenibilità. È una tecnica che, a differenza del lavoro a maglia, non può essere replicata dalle macchine industriali e che dà molto valore alla qualità dei prodotti.
In conclusione, l’uncinetto emerge come molto più di una semplice attività creativa e tradizionale, ma come veicolo per una vita più sostenibile e consapevole.