Made in Italy #03 Br.UNO Lezione speciale di Bruno Tedioli


 

 


 

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Foto Celeste Priore [redazione SpazioZoneModa]

Social Networking Ilaria Picardi, Celeste Priore [redazione SpazioZoneModa]

Toni cupi, asimmetria, fascino “wabi-sabi”: sono i connotati di Br.Uno, un superstite della contemporaneità, il nuovo archetipo del “bad-made” in-Italy per citare lo slogan che ci introduce al sito del brand (br.uno.badmade.com/), una nicchia virtuale di cavi e liane, i primi indizi per entrare nel mondo di Bruno Tedioli, il suo creatore. Br.Uno è una sfida recente, ma che poggia su solide basi date dall’esperienza di Tedioli come fornitore di servizi per designer molto noti (dai gemelli D Squared a Andrew Mackenzie a Rick Owens). Br.Uno è soprattutto una necessità: dopo aver lavorato a lungo sul trattamento dei capi altrui con materiali plastici, aerografo e varie modalità di tintura, Bruno Tedioli viene spinto, dalle circostanze in parte conseguenti alla crisi ma specialmente da un’urgenza personale, a colonizzare il mondo della moda con qualcosa che lo rispecchi pienamente.

“Il mio capo sono io”, ci dice durante l’incontro con gli studenti di ZoneModa nell’ambito del ciclo di conferenze “Made in Italy” coordinato dal prof. Fabbri. Dirlo equivale, probabilmente, al pronunciare una verità talmente radicata nel suo modo di lavorare da sembrargli addirittura scontata. E, in effetti, le sue collezioni raccontano molto di lui, dell’immaginario che lo accompagna fin dalle prime esperienze di contaminazione tra linguaggi visuali-performativi e produzione artistica. È un percorso affascinante che vede Tedioli farsi artigiano del post-moderno, combinare materiali artificiosi e forme al limite del grottesco che danno vita ai costumi di scena di personaggi surreali e inquietanti. Parliamo dell’Uomo Candela che legge la storia del mondo con un mozzicone di cera sulla testa, il cui affievolirsi pian piano segna inesorabilmente l’avvicinarsi della fine dell’umanità; o ancora il Venditore d’arte cieco che riesce comunque a vendere l’opera e a carpirne il valore nel profondo. E poi ci sono le creature che direttamente ci riconducono a uno dei film-icona più cari a Tedioli: Alien. Nasce dalle influenze fantascientifiche di Giger, dunque, così come dalle suggestioni di Scott in “Blade Runner”, la ricerca sul corpo e sui procedimenti per destabilizzarne completamente la silhouette che porterà, infine, a Br.Uno.

Uno dei segni di riconoscimento per eccellenza è la spina dorsale che ritroviamo sul retro delle t-shirt e che viene proprio dal tatuaggio dello stesso Tedioli. Andando, poi, a indagare sui tagli e sulle scelte stilistiche (ormai mature e ben riconoscibili specialmente nelle collezioni maschili) non abbiamo dubbi: la moda orientale alla Kawakubo ha fatto da matrice, ma Br.Uno propende per una maggior sensualità (molto italiana secondo Tedioli) del tessuto nella sua aderenza al corpo, che trasforma le geometrie dei tagli in suadenti giochi di volumi sformati e sovrapposizioni materiche. Ciascun capo viene disegnato come esemplare a sé (si parte da uno schizzo a cui segue la realizzazione di un prototipo e successive modifiche fatte in presa diretta sulla materia), ma l’outfit completo è comunque ben chiaro fin dall’inizio nella mente di Tedioli. Pochi tessuti basici (lana, cachemire, jersey, …), ma trattati per lo più in tintura a freddo e con lavorazioni particolari fino a farli sembrare “membrane”, come osserva il prof. Fabbri, artificiali e organiche allo stesso tempo, verso uno stile “più umano dell’umano” direbbero alla Tyrell Corporation. Per quanto il mercato imponga una distinzione tra collezione maschile e femminile, lo stile di Br.Uno è trasversale ai generi tanto che molti modelli, con una semplice ricalibratura delle taglie, potrebbero essere proposti con successo da entrambe le parti.

La produzione è tutta italiana e le scelte adottate conservano molto dell’approccio manuale e sperimentale che Tedioli ha portato avanti fin dalle sue prime esperienze. Questo permette di riconoscere in Br.Uno uno dei pochi esempi di Made in Italy autenticamente dark che, di fatto, trova ottimi riscontri anche all’estero (specialmente in Germania e Inghilterra) e non solo in Italia, con una rete di distributori che da Luisa Via Roma arriva a toccare molte delle principali città del mondo, secondo la filosofia di “un punto vendita per città”. Nel gennaio 2012 lo vedremo anche sfilare a Milano, un’occasione importante per consacrare il valore di Br.Uno anche agli occhi del circuito fashion più consolidato. Salirà dunque in passerella un esempio di “nuova umanità”, emersa da un mondo di ombre e atmosfere claustrofobiche.

Ash: Ancora non capisci con che cosa hai a che fare, vero? Un organismo perfetto. La sua perfezione strutturale è pari solo dalla sua ostilità.
Lambert: Tu lo ammiri.
Ash: Ammiro la sua purezza. Un superstite… non offuscato da coscienza, rimorsi, o illusioni di moralità.
[dal film “Alien”, R. Scott, 1979]

Eppure, l’impressione non è quella di un abito che costringe il corpo o lo mortifica; al contrario, Br.Uno, “superstite” dei nostri tempi, ci provoca con un diverso modo di abitare la nostra pelle, con equilibri che sfidano la gravità e lasciano che sia il tessuto a ridisegnare nuovi e più duttili confini.

Marianna Balducci [Redazione SpazioZoneModa]

Università di Bologna / Polo di Rimini / Facoltà di Lettere e Filosofia / ZoneModa
Corso di laurea magistrale in Moda www.magistralemoda.unibo.it
Insegnamento: Made in Italy / docente: Fabriano Fabbri

ZoneModa spaziozonemoda.wordpress.com
ZoneModa WebCell youtube.com/zonemodawebchannel

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Per il ciclo di conferenze

Made in Italy 2011-2012

Rimini, Giovedì 15 Dicembre 2011, ore 15.00

Presso la sede universitaria Valgimigli, via Santa Chiara 40, aula 3

Br.UNO
Lezione Speciale di Bruno Tedioli

L’incontro è aperto al pubblico.

Locandina_BrUno web Comunicato Stampa BrUno a cura laria Picardi [redazione SpazioZoneModa]

Il marchio Br.UNO nasce da un’idea di Bruno Tedioli, mente creativa e titolare dell’azienda omonima.

Dopo oltre dieci anni di collaborazioni con noti stilisti come Tom Rebl, DSquared2, Rick Owens e Andrew Mackenzie, nella realizzazione di stampe, di trattamenti speciali e nella produzione di capi per le collezioni, nel gennaio 2009 Bruno decide di realizzare il sogno di lanciare sul mercato il proprio marchio. Il progetto inizia e prosegue con collezioni dal carattere forte e trasgressivo.

L’amore che Bruno nutre fin da piccolo per la letteratura e la cinematografia dark, di fantascienza e horror, si riflette su creazioni spesso pensate per vestire un guerriero metropolitano, calate in atmosfere mediatiche, quasi da videogioco. Il segno distintivo del marchio è una spina dorsale aliena, ispirato a un tatuaggio che Bruno si è fatto incidere sulla schiena.

Sito web: br.uno.badmade.com