L’amore per l’arte

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di Sara Giannini

Due prestigiose mostre di un artista eclettico e multiforme: Carlo Ambrogio Garavaglia, hanno avuto luogo a Rimini, presso il Palazzo del Podestà in Piazza Cavour dal 7 al 28 ottobre e a Cattolica nel Palazzo del Turismo dal 1 al 30 novembre 2012.

Questo pittore e scultore ha donato nuova linfa poetica al panorama artistico italiano con una tecnica pittorica unica, quasi inimitabile: il divisionismo . Considerato dal suo predecessore, Ricciotti, “l’unico vero pittore divisionista”, dipinge esclusivamente con i soli tre colori primari: rosso, giallo e blu, attraverso una complessa e sofisticata selezione di colori principali e dominanti in misura minore.
Come “caposcuola dell’Additivismo, o Divisionismo Primario”, tramite pochi sapienti tocchi tende a dare un’unità visiva al dipinto conferendo un’impressione di molteplicità sensoriale e contando su un suggestivo effetto ottico che sfrutta luce e pigmentazioni dei colori per ricreare paesaggi e volti umani che si plasmano quasi per incanto sulla nuda tela.
Osservando le sue opere, l’organo visivo ricompone le cromie dei suoi dipinti scisse in migliaia di particelle per realizzare lo spirito e l’anima della realtà.

Garavaglia è uno scultore predisposto alla modellazione rapida e sfrangiata, priva di ripensamenti, tipica della lontana scapigliatura lombarda. Si riesce a intuire anche negli abbozzi preparatori delle sue tele lo spessore concettuale e colto dei suoi bronzi molto rappresentativi d’Arte Sacra, funeraria e profana. La sua scultura in bronzo “ECCE HOMO” fu da lui personalmente consegnata nelle mani di Sua Santità Benedetto XVI.