La presenza del passato nel presente della moda A/W 2013 LFW

di Mariaemanuela Messina

 Le nuove collezioni AW 2013 sfilano sulle passerelle della London Fashion Week (LFW) nell’arco di cinque giorni oltre ai catwalk, eventi e show paralleli, film screening, party e presentazioni dei brand nei luoghi disparati della città. L’offerta di materiali paratestuali è infinita, a corollario dei fashion show: video delle sfilate in diretta, newspaper, website, magazine e blog a cui accedere per essere informati.

Il mix di prêt-à-porter e high street brand è peculiare della settimana della moda londinese, il ‘fast fashion’ portato sulle passerelle segna il cambiamento, il distacco tra passato e presente. Scelta che definisce un percorso, e rende la presenza del passato presente nelle riflessioni su quello che è   l’attuale della moda. La coesistenza di ready-to-wear e high street brand è aspetto da indagare in quanto operazione che ha ragioni economiche, politiche, sociali, forse modo per assecondare l’attidudine della maggior parte dei consumatori oppure tentativo di democratizzare la moda elitaria e per pochi, rendendola accessibile per tutti.

A fianco di Parigi, Milano e New York, Londra come capitale della moda, universo eterogeneo carico della convivenza degli opposti, delle contaminazioni, delle ibridazioni tra gli stili che fluttuano tra epoche e mondi differenti. Scenario composto da un’amalgama indistinta di addetti ai lavori (designer, modelle/i, make-up artist, hair stylist, giornalisti, blogger, fotografi, buyer, ecc.) e di appassionati che presenziano all’evento, a testimonianza dell’accresciuto interesse per l’industria della moda a livello globale ma anche da parte della società.

La performance dei fashion show è scandita nella durata: pre-presentation, show e fine, più il susseguirsi degli eventi correlati. Evento culturale, esperienza da cui scaturiscono suggestioni e intuizioni stimolanti. Sul catwalk, contesto in cui si determinano significazioni e si svolgono discorsi, si inscenano narrazioni, e si presenta la novità.

La moda AW 2013 esibita sulle passerelle della London Fashion Week prospetta un Autunno/ Inverno dai colori monocromatici, colori acidi, shoes oversize, knitting, mix di materiali, materiali sintetici, pelle, tessuti lucidi, texture, geometrie, cristalli e glitter.

Le collezioni marcano le differenze, la singolarità delle estetiche, i codici diversi, l’autonomia delle idee dei designer, a conferma dell’ibridismo per cui non ci sono criteri del gusto dominanti.

I concetti presenti nel sociale quali ibridismo e multiculturalità si esprimono nella collezione di Tom Ford. Forme geometriche e tinte uniche per Pingle of Scotland. L’estetica di Cristopher Kane combina motivi grafici, texture e paillettes. Jean-Pierre Braganza ispirandosi alla fantascienza e al fantasy crea abiti con stampe iper-reali. Christopher Raeburn si distingue per la fabbricazione di nuovi tessuti, sperimentando il mix di fibre e materiali come il Teflon.

Lo show della sfilata è anche momento per esprimere gioco, ironia, provocazioni, irriverenze, anarchia, e pratiche sovversive.

Il collettivo Sister by Sibling, dei designer Sid Bryan, Joe Bates e Cozette McCreery, mette in atto pratiche inconsuete e ironiche, realizzando enormi sciarpe, cappelli e indumenti lavorati a maglia, capi super-size e infinite quantità di lana che avvolgono il corpo, ricoprendolo di una moltitudine di colori.

Il concetto di riciclaggio e’ nella collezione della stilista emergente Liora Lassalle.

Vivienne Westwood Red Label coglie l’occasione per diffondere il comunicato stampa della sfilata a sostegno della campagna ‘Vivienne’s Climate Revolution’, e suggerisce strategie d’azione e resistenza attiva.

Tra gli eventi paralleli alle sfilate avvengono presentazioni digital e interattive, si distribuiscono fanzine e rebel issue, si inscenano performance e installazioni che pongono il corpo al centro della scena.

La LFW AW13 si conclude e si delinea come evento non più esclusivo per l’industria della moda, ma aperto a tutti, alla moltitudine, all’insegna del cambiamento dei tempi, rispecchiamento del sociale, della cultura contemporanea.

 Credits

 SIBLING & SISTER by SIBLING –  Christopher Dadey

TOM FORD – Chris Moore

 Presentazione

 Mariaemanuela Messina è autrice del saggio ‘CINEMA.MODA Il cinema e la moda tra filmico e sociale’, Roma, 2011.

Tra i vincitori del ‘Premio Internazionale Filippo Sacchi’ (edizione 2007) assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) al 65° Festival del Cinema di Venezia.
Nell’ambito dell’arte ha esperienza nei settori cine-televisivo, teatrale e nella moda.

 www.mariaemanuelamessina.com