Coffee and cigarettes
E così finirono le vacanze.
Rimini striscia sotto le scarpe un po’ bagnata. Ha il volto luminoso e umido come un vetro penetrato dalla luna.
Le lezioni ricominciano dentro un bicchiere di plastica pieno di caffè. Croissant al cioccolato sporcano le labbra, poche parole sfiorano la lingua. Troppe cose da dire, un sonno che si appoggia sugli occhi e accompagna le prime ore di lezione. Si decide di non dire nulla, di tenere il vissuto al caldo. Silenzio e sole che si fa spazio tra le nuvole.
Una ragazza ascolta attenta la lezione. Si è alzata strana. La mattina, appena aperto gli occhi, non ha trovato la porta della sua camera, come succede quando si cambia letto dopo molti giorni in un’altra casa.
Ha aperto gli occhi e ha cercato un po’. La porta, comunque, era sempre al suo posto. Sempre bianca, con le collane appese e un cappotto da indossare.
La ragazza torna a casa e riflette su una fotografia trovata nel libro Le origini contemporanee della fotografia. Esperienze e prospettive delle pratiche ottocentesche di Federica Muzzarelli.
Una foto di Nan Goldin le ricorda un po’ il suo amato Hopper.
Le guarda, ci si perde, mette una canzone.
Rimini vibra nel grido del faro appeso alle onde buie. E sorride aspettando l’alba.
Martina De Nale