Cutting Edge – From Westuff to The/End
Corso di Laurea Magistrale in Moda
Insegnamento: Grafica e immagine coordinata
Docente: Alessandro Gori
Rimini, venerdì 20 marzo 2009
Sede universitaria Valgimigli
via Santa Chiara 40.
Intervengono Fabrizio Ferrini, editor in chief della rivista “The/End”, e Maria Luisa Frisa e Mario Lupano, della redazione di “Westuff”.
“The/End” è un magazine indipendente fondato nel 2006 che utilizza i linguaggi della moda, dell’arte e della cultura contemporanea per progettare un contesto editoriale unico, fra anticonformismo, passione, creatività.
“Westuff” nasce a Firenze nel 1984 da Bruno Casini, Maria Luisa Frisa, Stefano Tonchi a cui si uniscono, quasi da subito, Mario Lupano e David Maupin. Il progetto si chiude nel 1987. La rivista era un bimestrale e spaziava in territori diversi, grazie alle competenze di ciascuno: dall’arte alla moda, dall’architettura alla musica al nightclubbing, dal design al teatro, fino alla comunicazione.
L’editoriale del numero zero recitava: “L’Occidente o le cose dell’Occidente, spiegando alla lettera il nome di questa rivista, è una illimitata distesa geografica che coincide con una sontuosa regione del pensiero. È un modo di intendere gli orizzonti sconfinati di un luogo privilegiato, dove tutte le culture si toccano, si confrontano, si mescolano per dare forma a sempre nuove immagini del vivere e del pensare”. La copertina era una superficie dove non comparivano mai volti o figure umane, i diversi argomenti convivevano in maniera paritaria, come ancora il passato si mescolava con il presente. Ogni numero era monografico e aveva un titolo. La rivista era bilingue perché si rivolgeva al mondo e si confrontava con le altre riviste di tendenze di quel momento, come “The Face” o “i-D”.
Dagli articoli ai servizi di moda, tutto era fatto appositamente per “Westuff”. Vengono intervistati astri nascenti come John Galliano e Romeo Gigli, ma ci sono anche Stephen Sprouse e Leigh Bowery; fra i collaboratori, scrittori come Pier Vittorio Tondelli e Daniele Brolli o fotografi come Luigi Ghirri e Toni Thorimbert. Vengono presentati artisti come Stefano Arienti o Carol Rama, gruppi teatrali come i Magazzini, ma anche Luca Ronconi, la musica dei Dissidenten, e tutto il nuovo rock italiano. “Noi vogliamo assaporare in questa preparazione dell’immaginazione l’incognita dei nuovi scenari che ci vedranno figure o protagonisti” era scritto nell’editoriale del numero dedicato al futuro.