Nanà Cecchi: vestire gli ignudi gli spazi del costume nel cinema e nel teatro

Corso di laurea triennale in Culture e Tecniche del Costume e della Moda
Insegnamento: Storia del Costume e della Moda
Docente: Maria Giuseppina Muzzarelli

Corso di laurea specialistica in Sistemi e Comunicazione della Moda
Insegnamento: Dinamiche del lavoro creativo
Docente: Nicoletta Giusti

giovedì 10 novembre 2005
Aaula magna
via Angherà 22, Rimini

Nata a Roma, dove compie i suoi studi universitari in Lettere moderne, NANÀ CECCHI si divide tra cinema e teatro con un’attenzione speciale per il melodramma.
La predilezione per l’opera e il teatro di prosa si concretizza in più’ di quaranta produzioni, di cui firma i costumi e per otto di queste anche le scene. L’attività di scenografa però si colloca principalmente nella prima fase del suo percorso professionale il quale è in prevalenza dedicato al costume.
Nel teatro lirico, lavora con registi come: Giuliano Montaldo per “Turandot”, “Attila”, “Il Trovatore”; Giacomo Battiato per “Simone Boccanegra”, “Così fan tutte”; Volker Schloendorff per “La Bohème”; Klaus Kirschner per “Dido und Aeneas”; Henning Brockhaus per “Macbeth”, “Elektra”, “Butterfly”; Roberto Andò per “Le Martyre de Saint Sebastien”, “Norma”, “Die Zauberflote”, “Die Fliegende Holländer”, “Tancredi”; Daniele Abbado per “Tannhauser”, “Il Processo”, “Lohengrin”, “Volo di notte” e “Il Prigioniero”, “Jr Butterfly”; Jean Claude Auvray per “Rigoletto”; Massimo Ranieri per “Cavalleria Rusticana”, “Pagliacci”, “Elisir d’Amore”.
Nel teatro di prosa collabora con Giuseppe Patroni Griffi in “Assassinio nella Cattedrale”, con Glauco Mauri in “Riccardo II” e “L’Idiota”, con Gabriele Lavia in “Il Giardino dei Ciliegi”, con Cristina Pezzoli in “L’Attesa”, “La scuola delle mogli”, “Il Principe Travestito”, con Antonio Calenda in “Amleto”, con Roberto Andò in “La Stanza”, “L’Anniversario”, “Vecchi tempi”.
Nel cinema debutta con Giacomo Battiato ne “I Paladini” (1982) cui fa seguito “Ladyhawke” di Richard Donner; e inoltre: “Maccheroni” di Ettore Scola, “Gli occhiali d’oro” di Giuliano Montaldo, “Il primo cavaliere” di Jerry Zucker, “I cavalieri che fecero l’impresa” di Pupi Avati, “Sotto falso nome” di Roberto Andò.
Ha lavorato anche in produzioni televisive di soggetto storico con Giacomo Battiato, quali “Colomba”, “Stradivari”, “Benvenuto Cellini”.
Nel 1984 vince il Davide di Donatello (“I Paladini”) e il Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana (“Turandot”); nel 1986 il Saturn Award (“Ladyhawke”); nel 1987 il Premio Osella della Mostra del Cinema di Venezia (“Gli Occhiali d’oro”); nel 2001 il Premio del Sannio Film Festival (“I Cavalieri che fecero l’impresa”).
Nel 2005, i due atti unici “Volo di notte” e “Il Prigioniero” vincono il Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana come migliore spettacolo dell’anno.
Ha svolto seminari sul costume a Milano, a Roma, a Parma e a Livorno. È stata docente all’Accademia internazionale per le Arti e le Scienze dell’immagine a L’Aquila.

Locandina: Nanà Cecchi: Vestire gli ignudi gli spazi del costume nel cinema e nel teatro