“Kitchens”: una e mille storie in 26 minuti
Di Emanuela Michelucci – Laureata Culture e Tecniche della Moda
«Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina. Non importa dove si trova, com’è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene». Se le parole di Banana Yoshimoto fossero delle immagini, sarebbero quelle di “Kitchens”: il supercut della durata di 26 minuti ideato e realizzato dai Proff. Ines Tolic (Storia del design e dell’architettura contemporanea) e Roy Menarini (Cinema i industria culturale), in collaborazione con gli studenti del Corso di Laurea in Culture e Tecniche della Moda, Università di Bologna – Campus di Rimini.
Sembra incredibile, eppure 300 sequenze cinematografiche montate ad arte sono riuscite a raccontare una e mille storie, leggibili da plurimi punti di vista come un geniale cruciverba. “Ingressi”, “Frigoriferi”, “Cucinare”, “Mangiare”, “Litigi. Amori e altre storie”: a prima vista capitoli tipici di un racconto affascinante e vecchio quanto il mondo e, invece, c’è ancora molto da leggere – e gustare – fra le righe.
Le luci si spengono, ciak si gira: uomini e donne fanno capolino in cucine dall’aria familiare, entrano di corsa, di soppiatto, arrabbiati o felici; si avvicinano ai frigoriferi e li aprono, li richiudono o li lasciano aperti; cucinano e il cibo si trasforma: dallo stato grezzo passa al cotto e infine servito; finalmente si mangia, all’inizio in compagnia fino a rimanere completamente soli; dulcis in fundo, si litiga amandosi e ci si ama litigando, gli uomini maltrattano le donne e le donne gli uomini e ci si bacia, si balla, si fa l’amore e poi.
Titoli di coda.
Se Banana Yoshimoto avesse visto “Kitchens” si sarebbe stupita di quanto siano brevi 26 minuti a volte, e di quanto sia emozionante riconoscersi in un racconto che fa dell’ordinario lo straordinario. Di quanto possa essere poetica, straziante e comica una cucina e di quanto possiamo esserlo noi se sappiamo come usarla.
Un assemblage che ci grida “mangiami” dall’inizio alla fine – tale al più delizioso dei pasticcini di Alice -, ma che non può essere raccontato perché, come tutti i cibi più buoni, va provato.
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IDEAZIONE E REALIZZAZIONE:
Roy Menarini, Cinema e industra culturale
Ines Tolic, Storia del Design e dell’Architettura Contemporanea
IN COLLABORAZIONE CON:
Cineteca di Rimini
DOVE/QUANDO:
Cineteca di Rimini, Via Gambalunga 27, Rimini il 14 maggio 2015, alle ore 17