Decostruire la madre. Appunti su moda e cinema
ZONEMODA SPECIAL
STUDIARE LA MODA OGGI
A.A. 2020/2021
CLAM – Culture e pratiche della moda
| Sociologia della moda | Simona Segre Reinach
| Cinema e Industria Culturale | Roy Menarini
Decostruire la madre.
Appunti su moda e cinema
lezione speciale con
Beniamino Barrese,
Benedetta Barzini,
Francesco Carrozzini
9 aprile 2021 ore 14:00 – online
Beniamino Barrese è regista cinematografico, Benedetta Barzini è modella, giornalista e docente di moda, Francesco Carrozzini è fotografo e regista cinematografico.
Link per collegarsi alla lezione su TEAMS: shorturl.at/coFX4
QUVI www.scienzequalitavita.unibo.it – FAST www.fashionculturemanagement.unibo.it – CLAM www.moda.unibo.it ZONEMODA zonemoda.unibo.it #zonemodasocial
Francesco Carrozzini e Beniamino Barrese, figli e madri a ritmo di ciack azione: intervista a cura di Federica Facchini
Un’insolita lezione si è tenuta venerdì 9 aprile, tra le aule virtuali di Culture e Pratiche della moda presso Alma Mater Studiorum. I professori Simona Segre Reinach e Roy Menarini hanno dato voce alla regia di Francesco Carrozzini e Beniamino Barrese.
Chi sono?
Francesco Carrozzini, classe 1982, figlio di Franca Sozzani, direttrice rivoluzionaria di Vogue Italia che ha fatto da capofila delle riviste di Condé Nast. Proprio a sua madre, Francesco dedica il suo docufilm Franca: Caos and Creation dove i due si sono messi in gioco per tre lunghi anni di riprese.
Una storia analoga è quella di Beniamino Barrese, classe 1986, figlio della modella, giornalista e accademica Benedetta Barzini, volto significativo della lotta all’emancipazione femminile italiana. Reduce da un’estenuante esperienza lavorativa a Londra, come direttore della fotografia, Beniamino rientra in Italia alla ricerca di un’autenticità professionale e la ritrova attraverso la storia di sua madre da cui ha tratto il film La scomparsa di mia madre.
Tutto nasce da?
Il tutto ha inizio a Central Park, dopo la scomparsa del padre, Francesco decide di voler passare più tempo di qualità con la madre Franca e così nasce Franca: Caos and Creation. Carrozzini ci rivela che nel 2014, mandò alla madre un montaggio di un’ora e mezza. “Fatti un favore, non pubblicarlo, è un lavoro mediocre”, commentò in una mail la Sozzani. Alla fine delle riprese Franca si ammala ma riuscirà a presentare assieme al figlio il lungometraggio, alla 73esimaMostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 2016.
“La scomparsa di mia madre nasce dal terrore di perdere una figura che non ho ancora compreso e che non penso ci siano giorni abbastanza per comprenderla” così esordisce Beniamino, figlio della Barzini la quale spiega il messaggio del lungometraggio del figlio, che la vede protagonista, sottolineando che scomparire non rappresenta il semplice prendere e andarsene via ma anche allontanarsi da tutto quello che si ha vissuto. Benedetta rivela:” Nella mia carriera di modella mi sono sentita come una preda nei confronti del cacciatore, il fotografo, da qui è nato il mio odio per l’immagine e la mia maschera da indossare. Nel lungometraggio di mio figlio mi sono spogliata della mia corazza e ho mostrato la vera Benedetta, vecchia, stanca e arrabbiata.”
La moda per te è?
“Io sono nato con un disprezzo del mondo della moda perché fagocitava mia madre e le creava dei grandi contrasti. Girando il film ho imparato a guardare il mondo della moda con occhi diversi, come un ampio campo di studi alla pari di tutte le altre discipline” così Beniamino ci racconta cos’è la moda per lui.
Alla stessa domanda Francesco risponde:” Mia madre usava il mondo della moda per sé e per gli altri. Il mondo della moda è un’arte basata sull’apparenza, sulla fotografia. La moda è creata attraverso le immagini che vengono sovraccaricate ma non vengono umanizzate. Il mio film, come quello di Ben umanizzano la gente della moda, giudicata vuota e superficiale. È un mondo quello della moda che vende un sogno, quello di riuscire a creare qualcosa che è espressione di se stessi.”
Sia Barrese che Carrozzini hanno avuto la forza di vedere le madri oltre il loro ruolo materno ma come donne.
Quando avete realizzato la grandezza e l’importanza delle vostre madri?
Beniamino ci svela “Mia madre è sempre stata diversa dalle altre, aveva una macchina rotta, era più vecchia delle altre mamme. In un armadio, nascosto e chiuso a chiave aveva il suo portfolio di modella e per me è stata un po’ la prima realizzazione di quel tipo di grandezza, poi l’altra grandezza è stato quando si è rotta una gamba, le hanno messo il gesso e lei una volta tornata a casa, da pazza qual è, ha preso un coltello e si è liberata la gamba per continuare a fare quel che doveva senza vincoli. Infine ho compreso ancora una volta la sua grandezza quando l’ho vista insegnare e quando ho letto il suo libro.”
“Io personalmente credo di essermene reso conto quando abbiamo presentato il film, lei aveva deciso di non vederlo, dopo avermi detto che il montaggio dei due anni precedenti era tra le cose più mediocri che avesse visto, che era poi quello che lei faceva con tantissimi fotografi come Peter Lindberg e io credo che la sua grandezza e glielo dico anche nel film che lei non è un genio ma lei ha avuto la genialità di riconoscere il genio. Mia madre era una mecenate, voleva vedere il talento esplodere” così Francesco ci ricorda la grandezza di sua madre Franca.
A proposito di grandezza, sia Franca che Benedetta non erano entusiasmate dall’idea di essere riprese costantemente ma entrambe invece, al termine del film, hanno ricevuto la conferma della grandezza dei loro figli che oggi trasmettono a tutti noi.